Cora Slocomb, attivista per la pace e la non violenza, paladina dei diritti civili, negli USA si batté contro la pena di morte, salvando dalla sedia elettrica Maria Barbella, un’immigrata italiana che, a seguito della condanna, stava per essere la prima donna a subire la pena capitale per mezzo dell’elettricità.
Qui di seguito riportiamo titoli e articoli di alcuni quotidiani americani dell'epoca che trattano la condanna alla sedia elettrica di Maria Barbella. Il cognome della giovane italiana, Barbella, venne confuso con “Barberi”, termine che evocava l’idea di “barbaro”, o “barbarie”.
The World, 10 luglio 1895: La Signora Foster, nota come ‘l’Angelo delle Tombs’, consola Maria in aula.
The World, 18 luglio 1895: Maria in aula il giorno in cui viene condannata alla pena capitale per mezzo della sedia elettrica. I suoi famigliari in lacrime.
The World, 20 luglio 1895: “Appelli per Maria Barberi. Il nuovo avvocato promette il rinvio dell’esecuzione prevista per il mese di agosto. La Contessa di Brazzà all’opera. Affida a personaggi di spicco il compito di raccogliere fondi in favore della ragazza. Molte donne accorse in aiuto. Lettere e petizioni inviate all’ufficio del Governatore Morton per una riduzione della pena”.
The World, 29 luglio 1895: “Due donne forti in difesa di una donna debole”. Maria Barbella e le due celebri attiviste per i diritti delle donne Susan B. Anthony e Mary Livermore, simboli della lotta per l’emancipazione femminile.
The World
New York Journal, 17 novembre 1896: Maria Barberi, chiamata in giudizio per la seconda volta, e i quattro giurati scelti. Molti giurati si dichiararono contrari a infliggere la pena capitale a una donna.
New York Journal, 20 novembre 1896: Maria Barberi in aula confortata dalla Signora Foster. In alto, le caratteristiche fisiche di Maria sono accostate a quelle del tipico ‘degenerato’ alla luce delle nuove teorie avanzate da Cesare Lombroso.
New York Journal, 26 novembre 1896: Maria in aula ascolta la sentenza. Un teschio appare da un dipinto posto proprio al di sopra della sua testa.
New York Journal, 28 novembre 1896: Maria Barberi terrorizzata e in lacrime durante l’interrogatorio dell’avvocato McIntyre.
New York Journal, 11 dicembre 1896: “Maria Barberi a casa e libera. La giuria stabilisce che la giovane agì in preda a un attacco di follia emotiva. La giovane bacia l’avvocato Friend e la madre e stringe la mano ai dodici uomini che le hanno dato la libertà. Un’ultima visita alle Tombs per vedere il suo canarino – piange e ringrazia al telefono la Contessa di Brazzà”.
New York Journal
New York Daily Tribune, 19 luglio 1895: Maria Barbella e i suoi avvocati mentre viene letta la sentenza.
The Boston Globe, 29 luglio 1895: La Contessa di Brazzà si rivolge agli Italiani di Boston dicendo che non sono necessari dei soldi per salvare Maria, ma solo solidarietà e la firma della petizione per la richiesta di grazia.
Bridgeton Pioneer, 22 agosto 1895: La solidarietà nei confronti di Maria fu tale che uomini e donne scrissero al Governatore Morton per chiedere di subire la pena capitale al posto della giovane italiana.
Wood County Reporter, 20 ottobre 1895: “La sua vita è a rischio. Il famoso caso di Maria Barberi a New York. Una scena orribile in strada. Utilizzo agghiacciante di un coltello italiano da parte di un'amante abbandonata – la Corte d’Appello dovrà decidere il destino della prigioniera – solidarietà per la condannata”.
Progresso italo-americano, 3 dicembre 1896: L’Aula delle General Sessions dove si discute il Processo di Maria Barbera.
The New York Herald, 17 luglio 1895: “Maria Barberi è tranquilla. Per niente turbata dalla condanna e dalla prospettiva della morte – una sua immagine sarà messa in mostra”. Il New York Herald fu tra i giornali inizialmente ostili a Maria. Nell’articolo si legge che un ritratto di Maria sarebbe stato esposto in una galleria d’arte.
The New York Herald, 28 luglio 1895: Grazie alla campagna promossa da Cora, l’ufficio del Governatore di New York venne inondato di lettere, telegrammi e petizioni in favore di Maria. Leggiamo che nella storia criminale di New York e di tutti gli Stati Uniti non esiste un caso simile a quello di Maria Barbella, che ha visto la mobilitazione di cittadini e cittadine provenienti da ogni classe sociale e da ogni angolo del paese.
Altri giornali
New York Daily Tribune, The Boston Globe, Bridgeton Pioneer, Wood County Reporter, Progresso italo-americano, The New York Herald